UMBERTO LENZI: "FORTUNATO MISIANO E LA CINECITTA' DELLA TUSCIA"

Umberto Lenzi

La Tuscia nel cinema

UMBERTO LENZI: "FORTUNATO MISIANO E LA CINECITTA' DELLA TUSCIA"

La testimonianza di Umberto Lenzi rilasciata a Franco Grattarola per il libro "La Tuscia nel cinema", realizzato e pubblicato nel 2008 dal Tuscia Film Fest.
 

Nella Tuscia ho girato varie pellicole. La prima è stata Le avventure di Mary Read, che era prodotto dalla “Romana Film” di Fortunato Misiano.  
La “Romana Film” aveva scelto Ronciglione come set abituale per una serie di film in costume. E questo perché la figlia di Fortunato Misiano, Giuliana, nei pressi di Ronciglione era proprietaria di una fattoria, tuttora esistente, molto estesa, con boschi, prati e caverne, che poteva andare benissimo sia per i film in costume, sia per i “cappa e spada”, sia per i western. Cominciammo Le avventure di Mary Read nell’estate del 1961, e girammo le scene navali a Garda e le scene che invece si riferivano ai combattimenti a terra, ad un torneo di cavalli, eccetera, tutte lì, in questo casale, che si trova esattamente a pochi chilometri da Ronciglione.
Però ero stato preceduto da altri registi, che sempre con la “Romana Film” avevano girato lì altre pellicole.

Per cui questa fattoria di Ronciglione, che è la “tenuta Pazielli”, era diventata la Cinecittà della Tuscia. E ci hanno girato, prima di me, Paolella (un film era Il terrore dei mari, di cui ero aiuto regista), Mario Costa (Il cavaliere del castello maledetto), Pino Mercanti (Il cavaliere dai cento volti), Capuano (sicuramente diversi film) e altri registi.
Grazie alle costruzioni che avevamo fatto fare, adeguate alle esigenze delle sceneggiature, era diventato proprio un set di esterni.

Ricordo, per esempio, il secondo film che ho girato lì, Duello nella Sila. Nonostante  il titolo, riprese nella Sila non ne abbiamo fatte, perché le abbiamo fatte tutte nella zona di Ronciglione, con qualche puntata a Vignanello, Tolfa, Manziana e in altre località laziali.
Nella “tenuta Pazielli” girammo la scena più importante del film, un attacco di circa quattrocento bovini, con una mandria selvaggia da cinema western. Questa irruzione dei bovini serviva per salvare un condannato a morte dall’impiccagione. Il capestro fu costruito lì, al centro della fattoria, poi c’erano questi buoi, che furono radunati da tutti i contadini della zona. E così arrivammo a fare un assalto di quattrocento bovini contro questo set improvvisato.
In un’altra scena, Fernando Lamas, il protagonista, stava immerso in un pozzo per salvarsi da un incendio. Noi facemmo questo pozzo interrato, lo costruimmo noi, in mezzo alla boscaglia, e poi demmo fuoco a tutto il bosco, e l’attore stava lì dentro, circondato dalle fiamme. Non era uno scherzo. Oggi tutto questo verrebbe fatto con gli effetti digitali, accendendo un cerino, che poi il computer trasformerebbe in un grande fuoco, ma sarebbe tutto falso e l’attore girerebbe la scena senza fuoco intorno, facendo finta che il fuoco esista…
Il villaggio dei banditi, dove nel finale avviene il duello fra Fernando Lamas e Armand  Mestral, è tutto costruito nella “tenuta Pazielli”.

Anche per Zorro contro Maciste utilizzammo la “tenuta Pazielli”. Il castello di Zorro contro Maciste (l’esterno del castello, con il ponte levatoio, gli spalti…), che poi viene distrutto da Maciste, è stato fatto tutto nel piazzale di questa tenuta. Alcune sequenze di questo film le abbiamo girate anche a Vignanello, nel Palazzo Ruspoli.
L’invincibile cavaliere mascherato, oltre che nella “tenuta Pazielli”, è stato girato in parte anche nel paese di Ronciglione, perché la sceneggiatura prevedeva che il film si svolgesse a Cáceres, nell’Estremadura, durante il ‘600 spagnolo. Il film era ambientato durante una pestilenza, per cui noi sulle strade di Ronciglione, usando le comparse locali, con delle strutture scenografiche nostre, facemmo tutto questo paese sconvolto dalla peste.

In provincia di Viterbo abbiamo inoltre trovato degli artigiani locali che hanno contribuito molto, per esempio con i cavalli, con le carrozze d’epoca, alla realizzazione dei nostri film. Devo dire che è stata un’esperienza positiva. Provo un po’ di nostalgia per quel cinema eroico.

 
Vedi anche:

Tuscia Film Fest
dodicesima edizione

Viterbo, Piazza San Lorenzo
10-18 luglio 2015
Martedì | 10 Febbraio, 2015